E pur
Ebben? Ne andrò lontana
Come va l’eco della pia campana
Là, fra le nubi d’ôr […]
Poco dopo egli si drizzò sospettoso. Si perchè là c’era da guardarsi da tutto e da tutti anche da questo sibilo, che al primo sentirlo, era parso alleato, ma poi anche lui portava un ritardo e un intoppo. Disse lui: “Signori miei, tacete e ritiratevi: tacere, ritirarsi. Ridere.”
Il mondo si è rimesso a respirare da poco. Un respiro sottile, dopo una notte corta ma abissale di delirio e la maggioranza ancora non se ne accorge. La sua coscienza si sta stiracchiando per tentare un risveglio e l’occhio cisposo prova a riconoscere la faccia in uno specchio appannato.
Una finestra del salone sottostante si richiuse e una tenda si abbassò. Qualcuno aveva visto ma non si era mosso, non aveva fatto nulla per impedire qualcosa. Pochi minuti dopo correvano tutti quanti per la strada alta, disordinatamente, con gli impermeabili e le giacche in testa, sotto uno di quegli acquazzoni improvvisi che erano una […]
Noi siamo Moda – maniera, norma – Ruggine e Specchi.
Con un ronzio ininterrotto nelle orecchie, m’incammino con lei sulla 51esima, percorro la Sesta, entro in ascensore e arrivo al ventiduesimo piano.
IZUMI SHIKIBU E IL SUO TEMPO La protagonista è una dama della Corte imperiale giapponese, realmente vissuta mille anni fa. Di lei non conosciamo il nome perchè, come accadeva alle nobildonne, fu sempre chiamata con un soprannome che ne indicava anche il rango: Izumi Shikibu (shikibu significa «cerimoniere di Corte», mentre izumi vuol dire «sorgente, […]
Pensai a un labirinto di labirinti, a un labirinto sinuoso e crescente che abbracciasse il passato e l’avvenire, e che implicasse in qualche modo anche gli astri. Mi sentii, per un tempo indeterminato, percettore astratto del mondo.
Vous poussez le coeur contre les banques
J’ai besoin d’osciller
d’une extrémité à l’autre, de moi
«Je suis la vie. Traversez-moi»
À l’intérieur de
La folie