Mi piace immaginare che, qualche volta, succeda anche a te di sentirti già là dove vuoi andare, e godere, per caso, di una gioia incondizionata e come tale perfetta, ma non riuscire a raccontare tutte le sfumature al riguardo.
«Un giorno, intonando [1] La prima cosa bella, proverò a raccontarti tutto dall’inizio.» – lei disse, sorridendo. Poi continuò:
[2] Dunque ascolta come devi immaginarmi, lieto ed affaccendato come nelle circostanze più felici. Le circostanze, infatti, sono ottime, perché l’animo ha tempo per le faccende che sente più vicine a lui, e ora si trastulla con studi più piacevoli, ora, desideroso della verità, prova ad analizzare la sua natura e quella dell’intero universo. Prima considera la terra e la sua posizione, poi la condizione del mare che la circonda e il suo continuo flusso e riflusso; ora scuote il vuoto, pieno di terrore che sta fra cielo e terra e questo spazio agitato dai tuoni, dai fulmini, dalle correnti, dall’assalto delle nubi; allora attraversate le regioni inferiori, si slancia verso le più elevate, e ammira con godimento la visione sublime degli esseri divini: sapendo che è eterno, vaga per tutti i secoli, abbracciando ciò che fu e ciò che sarà.
FOTOGRAFIE
di {Lóu, 2 idee 1 goccia d’enfasi, Le Nove Porte}
[1] rif. Titolo : La pazza gioia, Paolo Virzì – ‘Perché la gioia esiste!’.
[2] La prima cosa bella {…}, con: La prima cosa bella, versione di Malika Ayane,
[3] Seneca, La gioia. Barbera Ed.,2006.
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