[1] La piazza brulica, perchè è domenica, e i tavolini del caffè hanno invaso il marciapiede come una marea fino all’orlo. Nella piazza girano le automobili, il vespero è tiepido: voglia di gioia riempie l’aria di polline d’oro, gli stridii delle rondini calano tra la gente a eccitarla dal cielo, che è un gran fascio di rose. Il tempo scivola tra i tavolini come un bambino che non ha voglia di andare a letto.
Il tempo scivola fra i tavolini come un bambino che non ha voglia di andare a letto. Ma già l’aria dolce, cominciando a oscurare, si fa morbida e perfida, le rondini ora sono fuggite oltre i confini del mondo. Sulla piazza vigila dal cornicione del palazzo un grande orologio da torre.
[2] Altri luoghi d’oriente possono avere le mille e una, Lei ha la notte, ha i miraggi, la felicità immaginaria che innamora perdutamente. Gli oggetti, le persone, il cielo, un albero, tutto è incessante delicatezza, come le sfumature all’infinito smorzate dal colore, un colore sempre nuovo. I grigi di Parigi. I valori dei grigi. Non malinconici, mai; è come il risveglio perenne e l’innamorarsi da un’angoscia dolcissima.
[1] Massimo Bontempelli, Domenica, 1934
[2] Giuseppe Ungaretti
L’aroma musicale: Nouvelle Vague {Fade to grey}
Fotografia, Tutti i diritti riservati © Simon Gerzina
Ti prego di darmi ali
Ti prego di darmi ali di colomba,
ora che finalmente pare
placarsi l’uragano.
E l’attesa sia appena
una sosta a questo
vagabondare:
insieme godiamo al riparo
dal folle vento.
David Maria Turoldo
quanta delicatezza..