In questo mondo:
ci sono cose che puoi fare da solo, e le cose che puoi fare solo con qualcun altro.
È importante combinare le due cose nella giusta quantità.

[1] rif. Titolo Susanne and I, Anna Calvi
In copertina. Anna Calvi, Naughty girl, 2012 (www.annacalvi.com)
Con le note di Anna Calvi, Susanne and I
© Tutti i diritti riservati

A proposito di:Lóu {2 idee 1 goccia d'enfasi}

{...} sarà inquietudine estetica, vorace istinto del nuovo per il nuovo in omaggio a un che di antico. E la forma? Mettiamo che sia la stanza a tenere tutto insieme. Intensità della vita in contrasto con l’immobilità. Prospettive. Le Nove Porte {...} é la luce ad arredare le stanze

7 commenti in “Suzanne and I” {en passant}

  1. Tante sono le cose che ho esaurito
    o smarrito per via senza di te,
    e tante possibilità ho sprecato,
    tante vite che la tua presenza qui e ora
    mi fa sentire perdute
    che ormai ti posso vedere solo
    come la luce primaverile che talvolta
    sfiora la tua gota o accende l’ardore dei tuoi occhi

    lasciando le ombre ancora più fredde e più profonde.
    Henrik Nordbrandt

  2. sonata per pianoforte a quattro mani
    insieme, sincronici,
    armonia

    sonata per pianoforte
    due mani autarchiche percussive
    sospensive sfioranti indugianti
    carezzanti
    melodia

    melodiangelica&angelicarmonia

  3. Ma quanta liquirizia ha mangiato?
    Ha la lingua così nera da fondersi con il fondo…

    Ci son cose che puoi far anche da solo…
    ma è molto più piacevole farlo in compagnia…

    ehmm… sì sì… lo shopping…
    a quello pensavo…

    ma vale per tutto 🙂

    Buon fine settimana ^^

  4. Mangiava liquirizia
    Lei diceva “Sai, la dieta”
    Non le credevo, dio, certo che no
    Però c’era un però,
    baciarla mi dava un sapore strano
    Nuda era più bella che mai
    Non sapevo
    se amavo di più il suo corpo o…
    o quel suo modo buffo
    di riempirmi di schiaffi
    una volta giù a letto
    Lei andava con le rondini
    Non sapevo mai
    quando l’avrei trovata al posto suo
    a rammendare le lenzuola
    con le sue piccole piccole mani
    Lei mangiava liquirizia,
    poi a mezzanotte mi baciava
    e per la notte ero in sua balia,
    un cuscino maltrattato e felice
    di finir male
    Lei l’aveva sempre vinta su di me
    Il tipo duro non la eccitava
    o forse sì, non me l’ha detto mai
    Lei mangiava liquirizia
    “Per la dieta, sai!”
    Poi mi canzonava, “Scrivi una poesia,
    non ti far pregare, scrivi una poesia,
    le ali d’una farfalla con le tue mani”
    E mi dava la schiena nuda, offesa
    o forse no, non l’ho capito mai
    Lei mangiava liquirizia,
    a letto mi sbatteva, mi graffiava,
    e del mio sangue e delle mie lacrime rideva
    cacciandosi in cucina nuda…
    nuda e appetitosa più che mai

    Karamellinaaaa…. svegliaaa…

    :*

    http://iannozzigiuseppe.files.wordpress.com/2012/02/adriano-celentano2.jpg

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