© Christina Kruse, Contours
 

Una volta le figlie di buona famiglia dovevano imparare a suonare il pianoforte e, quasi sempre, quando si arrivava al Claire de lune si innamoravano del loro maestro. Almeno così si vede nei film.

Oggi le figlie di buona famiglia sono molto forti. Hanno scoperto davanti a sè spazi vasti per costruire una loro possibile autonomia e soprattutto spazi per disegnare una loro indimenticabile identità esistenziale, indispensabile alla sopravvivenza, in un mondo sempre più aggressivo, abitato da furetti e da ladri.
Cora Sheibani è una donna molto moderna, molto forte e figlia di una molto buona famiglia. E’, come si dice, figlia d’arte, cioè nata e vissuta sempre in mezzo a mostre, collezioni, discorsi, amicizie, scoperte, complicazioni del mondo degli artisti e dell’arte.
Ettore Sottsass: «Cora l’ho conosciuta quando ancora andava a scuola ed era più o meno una bambina, abbastanza speciale: negli occhi nascondeva i riflessi delle complicate vicende alle quali assisteva ed era evidente che quei riflessi li stava segretamente archiviando…»
Cora sa chi è e chi vuole essere e chi può essere e come le persone che sanno molto e sanno cosa vogliono e cosa possono essere, entra nella vita in silenzio come per provare se stessa prima di gettarsi nell’arena.
Quando Cora Sheibani ha deciso di disegnare gioielli, non si è gettata su chili d’oro, su volumi, su complicazioni, su barocchismi dorati con l’aggiunta di pietre più o meno preziose o superfici di diamantini (tanto per inseguire l’irragiungibile mitologia del lusso). Come quando per invocare la pioggia, le tecniche della magia, versavano sulla terra l’acqua del pozzo. Cora sa benissimo che il lusso c’e’ o non c’e’, sa che non si conosce nè tantomeno si raggiunge “versando per terra acqua del pozzo“. I suoi gioielli non rincorrono un’immagine di ricchezza più o meno aggressiva. Quello che Cora Sheibani disegna non sono veri e propri gioielli ma piuttosto un suggerimento sofisticato. Forse per riproporre l’antica magia della seduzione femminile, quando bastava una piccola conchiglia legata intorno al collo per mandare un messaggio. Non credo che allora la conchiglia del mare si chiamasse gioiello…non si sa.
Quello che si può dire è che il suggerimento di Cora Sheibani, per un aggiornato, segreto, magico modo di immaginare la seduzione femminile, è ricco di significati più o meno palesi.
I silenzi di Cora Sheibani, la sua rinuncia alle più facili, prevedibili, appetitose soluzioni fanno di lei una figlia molto speciale, con una speciale, sofisticata, poetica visione di pensieri sul futuro. Anche se il futuro delle tecniche di seduzione non lo descrive, non lo disegna, piuttosto lo suggerisce, come chi può descrivere una lontana visione impossibile da mettere a fuoco, una visione che forse non è neanche importante mettere a fuoco. Importante è la visione, la sua forza d’urto, le quasi invisibili vibrazioni circostanti e il loro ancora misterioso destino.
–  © Cora Sheibani, London – Arte da indossare 

Una ‘sfera celeste’ illumina il cielo
come Opale compone profetici messaggi
mentre seguo i tuoi contorni fra le Ombre e i Colori
Un ombra di schiena è la Notte, si posa come Ametista
Inchiostro nero brillante sull’ incarnato in magnetica Ambra
Ebbra Ti offri al silenzio , pura come Perla
(Goccia di rugiada al mattino)
per raccogliere Pietre di Luna
Un pensiero per te attraversa la mente, ed è all’improvviso
un frammento d’Universo
{come se le tue dita avessero rigato la mia schiena e le tue labbra, caute, si fossero posate per addolcire ogni più piccola traccia. E ti scopro malleabile Argilla, più a fondo, fin sotto la pelle, mentre il tuo corpo senza veli mi fascia non lasciando più niente che avanzi}
Bagliori ovattati avvolgono Sfumature Segrete di Seta Rosa e Turchese.
A proposito di:Lóu {2 idee 1 goccia d'enfasi}

{...} sarà inquietudine estetica, vorace istinto del nuovo per il nuovo in omaggio a un che di antico. E la forma? Mettiamo che sia la stanza a tenere tutto insieme. Intensità della vita in contrasto con l’immobilità. Prospettive. Le Nove Porte {...} é la luce ad arredare le stanze

2 commenti in “Contours” {en passant}

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