Là, dove comincia, torna a finire la notte, là abita la presenza della tua voce.
Di bianco accesa, esposta, là dove comincia il pensiero, vive già l’ombra della notte passata. Il posseduto sogno, ribelle e come distillato, brandisce e sferza l’aria.
Di onde lente è il mio tempo, ancorato al tuo passo.
Là dove comincia, finisce la notte, là abita il chiaro del tuo chiamarmi.
Ad occhi chiusi ti attendo, come si attende il risveglio di vita.
Là dove il mondo si china a riposare, là è il mio posto in solitudine attraverso la notte: aspetto te, donna mia, ti aspetto.
Nell’aria la musica di: Garbage {Milk}
bellissima iterazione testo-imago..
nel silenzio sinonimo di notte
sola abita di diritto la tua voce, del silenzio complice.
Del buio il latteo derma la illumina col suo cogito
riempie l’ombra, e il sogno domina a stille da zefiro guidate.
Ondate e riflussi sincronizzati scandiscono il nostro tempo.
S’odo la tua voce, si fa subitanea aurora.
E pur rabbuiando sento potente
il risveglio della vita che bussa.
..Tutto tace il mondo … dolce e chiara è la notte
e io solingo attendo
che il mio complementare m’avvolga
parafrasi
(i versi in corsivo grassetto sono di Giacomo Leopardi
un corpo magico casto e insieme di conturbante bianco, emerge dal nero profondo, dalla luce in parte desautorato, in attesa un volto pensante, cullato da una mano maieutica, guarda in alto alla ricerca di un orizzonte immaginario o di una notte magica, di una nostalgia, o di un’attesa, sulla spalliera segni-sindone d’una giacenza che ha lasciato calore, stimmate d’amore.
Composizione raffinata che nega il patinato pur comprendendolo