Effe come …feuilleton?
E’ esattamente il contrario: ho bisogno di un compagno reale per il mio ωviaggio immaginario. Quando scrivo queste parole sento battere il cuore.
E’ esattamente il contrario: ho bisogno di un compagno reale per il mio ωviaggio immaginario. Quando scrivo queste parole sento battere il cuore.
Conosco ormai il comune denominatore di tutti gli universi, il che implica che ho sabotato l’infinito. Un’occasione irripetibile per verificare o rivedere radicalmente certi presupposti cosmo-logici/gonici.
Intorno al melograno si narrano leggende poetiche, luminose come l’estate, teneramente nostalgiche come l’autunno. Tu vedi come è fatta la melagrana? Sembra un sacchetto di cuoio legato in cima da un filo invisibile, e che dentro contiene dei chicchi lucenti, come rubini.
Poco dopo egli si drizzò sospettoso. Si perchè là c’era da guardarsi da tutto e da tutti anche da questo sibilo, che al primo sentirlo, era parso alleato, ma poi anche lui portava un ritardo e un intoppo. Disse lui: “Signori miei, tacete e ritiratevi: tacere, ritirarsi. Ridere.”
Il mondo si è rimesso a respirare da poco. Un respiro sottile, dopo una notte corta ma abissale di delirio e la maggioranza ancora non se ne accorge. La sua coscienza si sta stiracchiando per tentare un risveglio e l’occhio cisposo prova a riconoscere la faccia in uno specchio appannato.
Contemplo il mistico destino.
Fisso i miei occhi verso il palpito della fiammella del lume.
Con un tempismo davvero sorprendente, lui entra in scena al momento giusto, per dare nuovo impulso e nuovo slancio all’azione, proprio quando questa sembra arenarsi, isterilirsi, dinnanzi all’apparizione di ostacoli, apparentemente insormontabili.
Solo si vedono di lontano i corvi disegnare una larga macchia nera di là dal Grande Ruscello Celeste; e di tratto in tratto a voli brevi, furtivi, i passeri si slanciano dai comignoli al piano.
Tutto tace! Ma no, di chi è questo sibilo breve, acuto, penetrante come uno spillo, che mi ferisce all’orecchio?